Museo della Lana

Ri – guardo la primavera

14 settembre - 6 ottobre 2019

Dopo il successo del 2017 con la mostra “Mood”Elia Fiumicelli torna a esporre negli affascinanti ambienti del Museo dell’Arte della Lana con la sua nuova personale dal titolo “Ri-Guardo la Primavera”.

Al centro del nuovo progetto c’è l’incontro del giovane autore con Sandro Botticelli e la sua celebre “Primavera” conservata agli Uffizi di Firenze. La pace che il dipinto gli infondeva mentre era seduto lì davanti a osservarlo, la bellezza, l’amore e la felicità che avvolgevano i nove personaggi mitici presenti, tanto lontani dal nostro mondo e dal nostro modo di vivere, gli hanno instillato delle domande: Come sarebbero oggi loro? Come vivrebbero qui, in questo pianeta, che sta sempre più male e implora di essere salvato?

Da questi spunti nascono le nove grandi opere esposte, ognuna liberamente ispirata ai protagonisti del capolavoro rinascimentale, che Fiumicelli fa rivivere dentro le sue rappresentazioni.

Alcuni personaggi sono raffigurati con opere pittoriche, altri con sculture fatte con materiali di riciclo, perché dallo sporco e dai troppi rifiuti che ci circondano può nascere qualcosa di bello. Un messaggio artistico ed ecologico importante, lanciato da uno dei più interessanti artisti toscani della sua generazione.

IL PROGETTO SUL FILO DELLA LANA:

Da tempo a Stia, culla dell’arte della lana casentinese, si sentiva la necessità di tornare ad utilizzare la lana delle nostre pecore che ogni anno viene gettata via, spesso smaltita a caro prezzo dagli allevatori. Con l’apertura del Museo dell’Arte della Lana, quello che era un semplice pourparler ha iniziato a trasformarsi nella volontà di pensare ad un vero e proprio progetto di recupero delle lane del territorio. Nel 2014 il progetto Sul filo della lana ha finalmente preso vita grazie alla laboriosità e caparbietà di Angela Giordano, maestra tessitrice del Museo dell’Arte della Lana e fondatrice del Laboratorio Tramandiamo, gruppo di volontari che realizzano oggetti con le proprie mani tramandando l’arte del saper fare. Il progetto, il cui nome ricorda la bella esperienza svoltasi alla fine degli anni ‘90 a Stia e vuole di essa essere il naturale proseguimento, è stato promosso dalla rete “Musei ed Ecomusei del Casentino” che lo ha finanziato insieme alla Regione Toscana – progetto PIC 2016 – , al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e al Comune di Pratovecchio Stia. “Il Fosso”, “Casa Pallino”, “Rigoletto” e “La Chiusa” sono le aziende agricole di Pratovecchio Stia che hanno donato i velli delle loro pecore per un totale di circa 900 kg di lana sucida. Si tratta in maggioranza di pecore di razza sarda e appenninica e una piccola parte di pecore comisane. Dopo la tosa i velli sono stati trasportati a Miagliano (BI) dove il Consorzio The Wool Company , sotto la direzione di Nigel Thompson, esegue a regola d’arte la cernita, il lavaggio e l’asciugatura e rilascia le pagelle sulla qualità della lana selezionata. Sono rientrati a Stia circa 500 kg di lana lavata ed il Laboratorio Tramandiamo si è messo all’opera per iniziare a realizzare i manufatti adesso esposti nella mostra. Sarà possibile visitare la mostra fino al 17 marzo 2019, in orario di apertura del Museo. Nel periodo di esposizione, nell’aula didattica del Museo, si alterneranno vari laboratori per imparare a realizzare trapunte, giochi per bambini e oggetti in feltro.

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