una vera e propria esperienza sensoriale.
Il Museo dell’Arte della Lana è situato nel complesso del Lanificio di Stia, in Casentino, restaurato dopo decenni di abbandono. Mirabile esempio di archeologia industriale, oggi l’edificio ha ripreso vita non più come luogo di produzione ma come centro di diffusione della cultura tessile del Casentino.
Un cammino nella storia dell’arte della lana dai primordi della civiltà umana fino alla rivoluzione industriale e all’età d’oro del Lanificio di Stia.
Visitare il Museo della Lana significa vivere un viaggio sorprendente, dove tutti i sensi vengono coinvolti: si può guardare, toccare, ascoltare, annusare e… imparare.
Ancora oggi, entrando nelle antiche sale che un tempo ospitavano i cicli produttivi, è possibile percepire gli odori tipici della lavorazione: l’olio usato per la cardatura, le note intense dei filati appena tinti, i sentori metallici dei macchinari. Con un po’ di immaginazione, sembra di respirare anche la fatica e la dedizione dei lavoratori rimaste impresse nelle pareti.
Per far rivivere l’atmosfera di un lanificio in piena attività, abbiamo restituito la voce ai macchinari. Accanto ad alcuni strumenti storici sono stati installati pulsanti che riproducono i rumori originali: il battito regolare del telaio, il sibilo della filanda, il ronzio metallico dei tamburi per la cardatura. Un modo immersivo per riportare il visitatore nel cuore delle lavorazioni tessili.
Il tatto è fondamentale per comprendere la qualità di una stoffa. La cosiddetta mano di un tessuto – morbido o ruvido, caldo o freddo, liscio o corposo – si riconosce solo con le mani.
In collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti è stato creato un percorso tattile che rende accessibili strumenti, fibre e tessuti a tutti i visitatori, abbattendo le barriere percettive e offrendo nuove modalità di scoperta.
Fibre da riconoscere: all’ingresso del percorso museale, contenitori trasparenti custodiscono le fibre tessili più diffuse. Inserendo le mani al loro interno, si può provare a distinguerle grazie alle sensazioni tattili.
Il Corridoio del Tatto: un cunicolo in pietra, stretto e in penombra, guidato da luci a pavimento. Qui i visitatori – vedenti e non vedenti – cercano di riconoscere diverse tipologie di tessuti appesi alle pareti, esclusivamente con le mani. Dopo averli toccati, basta tirare leggermente la stoffa per accendere un faretto che illumina la didascalia con le informazioni sul tessuto e le fibre che lo compongono.
Nei locali del Museo, i gentili visitatori sono tenuti a:
È possibile effettuare riprese fotografiche e video amatoriali nel piazzale Lombard, nelle sale del Museo e nel Salone Lombard.
Riprese professionali e/o a scopo commerciale devono necessariamente essere autorizzate dalla Fondazione Luigi e Simonetta Lombard che presenterà al richiedente un apposito regolamento da sottoscrivere. Per richiedere l’autorizzazione ed il regolamento scrivere a:
info@museodellartedellalana.it