Museo della Lana

Abiti in-versi

18 MAGGIO - 14 SETTEMBRE 2019

INAUGURAZIONE: sabato 18 maggio ore 15:30

Roberta Baiardi vive e opera in una piccola cittadina, Carasco, situata nel Golfo del Tigullio. Realizza accessori e capi di abbigliamento personalizzati in seta dipinta a mano con alle spalle una esperienza pluridecennale.

Nato come un hobby, nei ritagli di tempo dipingevo su foulard, sciarpe, abat-jour sperimentando colori e tecniche differenti. Al momento collaboro con sarte locali per realizzare capi di abbigliamento, compresi abiti da sposa personalizzati, e mi occupo in prima persona delle decorazioni. La pittura su seta è perfetta per soddisfare le esigenze sofisticate di chi vuole arredi e abiti personalizzati di alto livello. Traggo ispirazione principalmente dalla natura, soprattutto dai fiori, e la meraviglia che possono suscitare. La pittura su seta è un lavoro delicato che però pretende precisione e velocità di esecuzione. Il risultato è dolce e soffuso, una policromia sfumata, poco violenta, che serve a valorizzare la sinuosità e la lucentezza della seta stessa. Utilizzo principalmente la tecnica di lavorazione chiamata “Serti”. Si tratta di circoscrivere la decorazione che si vuole fare con materiali naturali che prevengono l’espansione del colore oltre la line-art guida disegnata; questo perché il colore utilizzato per dipingere la seta deve essere molto liquido per far sì che venga assorbito al meglio al tessuto. Più strati di colore significa ovviamente un colore più vivido, ma così facendo la difficoltà d’applicazione aumenta.Utilizzo anche la tecnica del “Tachisme” che si basa sull’uso dei grani di sale. Il sale viene posto sul tessuto appena colorato in modo che ne assorba il colore, andando così a creare effetti sfumati particolari e unici, una sorta di aurora su seta. Indipendentemente da quale tecnica utilizzi ogni creazione è unica, attentamente studiata e lavorata in maniera certosina perché, come amo dire: La seta è la grande protagonista dei miei lavori.”

Virtudes Monserrat, nata a Cordoba, Spagna, da lungo tempo vive in Italia. Dal 1998 ha partecipato con successo a molti concorsi letterari e con Ad ovest del tempo si è classificata al secondo posto nell’edizione 2015 del Premio Letterario “Città di Castello”, sezione poesia. Ha pubblicato nel 1999 Il mio Caino ( L’Autore Libri Firenze) e con lo stesso editore nel 2001 D’Amore e d’Odio; nel 2011 la raccolta poetica Di Cielo e di Pietra ( Studio64) e Cartoline per domani ( Ilmiolibro.it).

La mostra fa parte del ciclo di eventi “Ieri ed oggi personaggio nella tessitura” ed è allestita al Museo dell’Arte della Lana grazie alla collaborazione del Laboratorio Tramandiamo.

Sarà possibile visitarla fino al 14 settembre 2019, in orario di apertura del Museo.

IL PROGETTO SUL FILO DELLA LANA:

Da tempo a Stia, culla dell’arte della lana casentinese, si sentiva la necessità di tornare ad utilizzare la lana delle nostre pecore che ogni anno viene gettata via, spesso smaltita a caro prezzo dagli allevatori. Con l’apertura del Museo dell’Arte della Lana, quello che era un semplice pourparler ha iniziato a trasformarsi nella volontà di pensare ad un vero e proprio progetto di recupero delle lane del territorio. Nel 2014 il progetto Sul filo della lana ha finalmente preso vita grazie alla laboriosità e caparbietà di Angela Giordano, maestra tessitrice del Museo dell’Arte della Lana e fondatrice del Laboratorio Tramandiamo, gruppo di volontari che realizzano oggetti con le proprie mani tramandando l’arte del saper fare. Il progetto, il cui nome ricorda la bella esperienza svoltasi alla fine degli anni ‘90 a Stia e vuole di essa essere il naturale proseguimento, è stato promosso dalla rete “Musei ed Ecomusei del Casentino” che lo ha finanziato insieme alla Regione Toscana – progetto PIC 2016 – , al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e al Comune di Pratovecchio Stia. “Il Fosso”, “Casa Pallino”, “Rigoletto” e “La Chiusa” sono le aziende agricole di Pratovecchio Stia che hanno donato i velli delle loro pecore per un totale di circa 900 kg di lana sucida. Si tratta in maggioranza di pecore di razza sarda e appenninica e una piccola parte di pecore comisane. Dopo la tosa i velli sono stati trasportati a Miagliano (BI) dove il Consorzio The Wool Company , sotto la direzione di Nigel Thompson, esegue a regola d’arte la cernita, il lavaggio e l’asciugatura e rilascia le pagelle sulla qualità della lana selezionata. Sono rientrati a Stia circa 500 kg di lana lavata ed il Laboratorio Tramandiamo si è messo all’opera per iniziare a realizzare i manufatti adesso esposti nella mostra. Sarà possibile visitare la mostra fino al 17 marzo 2019, in orario di apertura del Museo. Nel periodo di esposizione, nell’aula didattica del Museo, si alterneranno vari laboratori per imparare a realizzare trapunte, giochi per bambini e oggetti in feltro.

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